MA A COTA FREGA QUALCOSA DELLA SANITA'?
ASSEGNATI GLI OBIETTIVI AI DIRETTORI GENERALI DELLE ASL, “TAGLIARE E TAGLIARE, CON BUONA PACE DI APERTURE O COMPLETAMENTO DI NUOVI SERVIZI E ATTIVITÀ”
Le nomine del direttori generali attraverso le deliberazione della Giunta del 27 aprile sono state corredate dall’assegnazione degli obiettivi. Tali obiettivi sono in parte comuni a tutti e in parte differenziati secondo i territori. Quelli comuni riguardano l’adesione delle direzioni di Asl alle costituende federazione sovra zonali, la nomina dell’amministratore unico e il conferimento delle risorse necessarie allo svolgimento dei compiti di area vasta. La costruzione bizantina con la quale si sono costituite le federazioni quali assemblee consortili di diritto privato, governate da un amministratore delegato votato dall’assemblea dei soci, richiede che questi ultimi, cioè i direttori generali delle Asl afferenti, obbediscano alle designazioni della Giunta per i futuri super manager. Tra gli obiettivi comuni rientra la riduzione del costo complessivo di funzionamento di ciascuna azienda rispetto a quello sostenuto nel 2011: le aspettative di completamento o di apertura di servizi e attività potranno tranquillamente essere archiviate. Viene inoltre assegnato quale obiettivo unificante l’attività di censimento dell’amianto presente nei territori, senza alcun riferimento alla legge regionale del 2008 e con un evidente prevalenza degli aspetti di qualificazione ambientale sulla sorveglianza sanitaria, nonostante le numerose dichiarazioni pubbliche rese congiuntamente al ministro Balduzzi. Interessanti gli obiettivi territoriali: La programmazione di riqualificazione sanitaria e riequilibrio della spesa adottata nel passato (triennio 2007-2010) era stata sottoposta alla consultazione delle conferenze dei sindaci e delle organizzazioni sindacali, nonché confrontata con la quarta commissione regionale che aveva preteso l’accesso ai diversi documenti di programmazione. Altri tempi. Ad un “fuoriclasse” come Monferino queste cose non si chiedono.
Eleonora Artesio |
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Commenti
valter clemente
Gio, 24/05/2012 - 07:10
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riforma bocciata
ARTESIO (FDS): LA RIFORMA EPOCALE DI COTA E MONFERINO? SUBITO BOCCIATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta di oggi, ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge Regione Piemonte n. 3 del 28/03/2012 “Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale” in quanto contenente una disposizione normativa priva di copertura finanziaria.
“Non più tardi della scorsa settimana il presidente Cota, al ritorno da un incontro romano sulla situazione finanziaria della Regione riferiva che per l’ambito delle competenze sanitarie il modello piemontese aveva ricevuto l’apprezzamento dei ministeri e forse avrebbe fatto scuola in Italia, né “poteva essere altrimenti data la statura dell’assessore regionale alla Sanità Monferino”. Con chi ha parlato a Roma il presidente Cota? Quali sono gli uffici ministeriali che, ancora non folgorati dalla statura dell’assessore alla Sanità, hanno avuto l’ardire di segnalare al Consiglio dei Ministri ciò che le opposizioni inutilmente (stante la sordità della maggioranza e della Giunta) hanno evidenziato per tutta la discussione del piano socio-sanitario? Ovvero: il Piemonte pratica tagli lineari su servizi e personale negli ospedali e nelle strutture socio-sanitarie, poi si permette il lusso di reclutare amministratori delegati che nell’immediato producono una spesa certa e, forse nel medio periodo, un risparmio da verificare”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.
Torino, 22 Maggio 2012