il Valore di una firma!

 

 

In questi giorni si fa un gran parlare della raccolta firma per il referendum maggioritario proposto in maniera trasversale dalle destre e dal futuro partito democratico. Grande attenzione dalla stampa nazionale e locale, articoli, rimandi alle iniziative, pubblicità occulta o palese e il tutto infarcito della solita propaganda sulla riduzione dei costi della politica, della semplificazione del sistema, della diminuzione dei partiti. Una campagna singolare che vede tra i promotori a destra come al centro soggetti che vorrebbero costruire de iure ciò che non riescono a fare, ovvero aggregarsi e prendere i voti veri. Così avremo un partito che prendendo un voto più di un altro (si parla di partiti e non più di coalizioni) vedrebbe il proprio peso specifico magicamente lievitare facendo sì che questo pesi di più. Così se l’elettore x sceglie quello che vince il suo voto vale non uno ma uno virgola 25 e quello che perde zero virgola 75. Un’assurdità che mortifica l’elettorato e soprattutto che spinge (come dimostrano i casi degli USA e del Regno Unito) all’astensionismo, vero vincitore delle competizioni nei paesi anglofoni. A tutto questo l’alleanza bi-partisan che vede AN e il PD uniti, ha l’unico scopo di favorire surrettiziamente quello che gli stessi soggetti non sono in grado di produrre: grandi partiti in grado di intercettare consenso e diventare proporzionalmente maggioritari.

In queste settimane abbiamo letto con squilli di tromba e fanfare, lo “straordinario” risultato che avrebbe raggiunto AN nella raccolta delle firme sul referendum maggioritario, ma non riusciamo a toglierci dalle orecchie le roboanti invettive con le quali quasi tredici anni fa gli stessi eredi del MSI tuonavano contro la partitocrazia in difesa del proporzionale. I casi della storia prevedono anche questo, ma ciò che vorremmo sottolineare è che sotto una coltre di assordante silenzio in questi mesi in Italia e nel biellese si è svolta una ben più importante raccolta: quella per la difesa dell’acqua pubblica. Oltre 300 mila firme sono state consegnate al Presidente della Camera in sostegno della legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione e per il diritto d’accesso all’acqua e alle risorse naturali.

Nel biellese il comitato ha visto impegnato un fronte vasto che va dalle associazioni ambientaliste alla CGIL passando per alcuni partiti politici (Verdi e Rifondazione Comunista) e ha ottenuto un importante risultato raccogliendo quasi 1500 firme in calce alla proposta.

Avremmo voluto vedere insieme a noi i “Democratici” biellesi, ma purtroppo abbiamo dovuto constatare che hanno preferito dedicarsi ad altro; noi rimaniamo convinti che è sulle proposte concrete (come quella sull’acqua) che si misura e si ottiene il consenso, e non attraverso meccanismi di ingegneria elettorale volti solo a restringere gli spazi di democrazia.

La Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista di Biella