Allarme di Pisapia: "Rischiamo di scivolare verso uno stato di polizia"! Intervista su Liberazione.

Allarme per le iniziative di Pd, ministri e sindaci: salvare la distinzione dei poteri, altrimenti...

Pisapia: «Rischiamo di scivolare verso uno stato di polizia»

Profili incostituzionali nel piano Amato

intervista di Angela Mauro

Cofferati che a Bologna se la prende con il questore Cirillo accusandolo di non aver impedito lo "street rave" non autorizzato di sabato scorso. Cofferati che poi alza la voce con Amato, chiedendo poteri di polizia per i sindaci. E il ministro degli Interni che, da parte sua, si appresta a presentare in consiglio dei ministri (il 12 ottobre prossimo) un piano sulla sicurezza con il quale si affida ai prefetti il potere di espellere chi viola la sicurezza pubblica. Il rischio è che «pian piano si scivoli verso uno stato di polizia», lancia l'allarme Giuliano Pisapia per denunciare la tendenza, che sembra prevalere tra i maggiorenti del Piddì, a non salvaguardare quella «divisione dei poteri» che sta alla base di ogni democrazia. Concentrare poteri nelle mani dei sindaci, come chiede il primo cittadino di Bologna, denota una mancanza di rispetto per le «competenze e professionalità» delle forze di polizia e di quei questori che, come Cirillo, «evitano tensioni e scontri che sarebbero nocivi per la sicurezza pubblica». In questo, spiega il giurista, Cofferati mostra una «logica egocentrica». Dall'altro lato, assegnare poteri di espulsione ai prefetti denota «fondati profili di incostituzionalità» e significa non tener conto del fatto che la legge attuale già prevede diversi meccanismi di espulsione. Se a tutto questo si aggiunge l'attacco di Amato ai giudici che hanno scarcerato l'ex br Piancone, riarrestato ieri in una rapina a Siena, il quadro che viene fuori è quello di un «abisso» in cui si è consapevolmente cacciato un centrosinistra che quando era all'opposizione faceva «battaglia comune contro la Bossi-Fini». L'attacco del ministro degli Interni ai magistrati è «l'ultima dimostrazione di chi parla più per colpire l'opinione pubblica che per risolvere i problemi», dice Pisapia.

Ma perchè il centrosinistra ha intrapreso questa via? Evidentemente si ritiene che si andrà alle elezioni anticipate e si pensa di battere la destra lanciando questo tipo di messaggi all'opinione pubblica. Un calcolo sbagliato perchè il piano Amato risulterà inefficace e la delusione degli elettori aumenterà. E' già successo con il pacchetto sulla sicurezza approvato dal governo di centrosinistra nel 2001 (Amato premier, Fassino alla Giustizia, Enzo Bianco al Viminale, ndr.), con l'opposizione del Prc. E' risultato inefficace, tanto che gli stessi problemi si ripresentano oggi. Ma dico: il centrosinistra ha dimenticato quella lezione? Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Partiamo dall'ultimo caso di cronaca, quello dell'arresto di Piancone e dell'attacco di Amato contro i giudici che lo hanno scarcerato. Perchè tanta veemenza? Si parla per colpire l'opinione pubblica e non per risolvere i problemi. La realtà è che bisogna considerare che ogni decisione giudiziaria può comportare dei rischi. L'importante è che il beneficio sia stato concesso sulla base di quanto previsto dalla legge. Così come è importante ricordare che meno dello 0.8 per cento delle persone che hanno usufruito dei benefici dell'ordinamento penitenziario non ha commesso ulteriori reati. Il che significa che oltre 500mila persone che negli ultimi dieci anni hanno usufruito di tali benefici si sono reinserite completamente nella società, mentre se non ci fosse stata la legge Gozzini probabilmente sarebbero tornate a delinquere. Non si possono accusare nè i giudici, nè la legge per un singolo fatto che purtroppo è fisiologico ma che, qualora determinasse un ulteriore inasprimento dell'ordinamento penitenziario, non determinerebbe la diminuzione dei reati ma il loro aumento. Amato dimentica di essere al governo da quasi due anni: anzichè sbraitare di fronte a fatti gravi ma numericamente limitati, dovrebbe riflettere su quanto ha fatto il governo per creare le condizioni affinchè fatti del genere non accadano. Mi riferisco all'aumento degli organici degli educatori, assistenti sociali e magistrati di sorveglianza. In questo senso il governo Prodi non ha fatto nulla.

Ora sembra che voglia fare molto in materia di sicurezza, con tutto un pacchetto che Amato presenterà in consiglio. Che ne pensi? Si propongono nuovi strumenti di espulsione dimenticando che la legge attualmente in vigore prevede l'espulsione da parte del giudice previa condanna, l'espulsione per motivi di sicurezza, quella valida come sanzione sostitutiva alla detenzione e quella amministrativa da parte del ministro per chi abbia recato danno all'ordine pubblico dello Stato. Inoltre, la legge prevede già l'espulsione amministrativa da parte del prefetto. Si dimentica poi l'incapacità del ministro di provvedere alle espulsioni già decise. Non basta: si dimentica la battaglia di tutto il centrosinistra, nella scorsa legislatura, contro la Bossi-Fini e contro la scelta di affidare al giudice di pace le espulsioni, sottraendole così alla competenza della magistratura ordinaria.

Assegnare maggiori poteri ai prefetti è una scelta che definiresti fascista? Presenta fondati profili di incostituzionalità. La logica che sottende il pacchetto Amato va contro il buon senso e, non si può dimenticarlo, anche contro il programma dell'Unione. Affidare ai prefetti il potere di espellere chi nuoce alla sicurezza pubblica significa anche rischiare di mandare in giro per il mondo un individuo potenzialmente pericoloso. Invece su di lui andrebbero fatti accertamenti e, qualora risultasse appartenente a gruppi vietati dalla legge oppure intento a organizzare un attentato, si dovrebbe procedere con l'applicazione delle norme esistenti e con tutte le garanzie giudiziarie. Oltretutto, lo stesso concetto di sicurezza pubblica è generico, non ha precedenti giurisprudenziali, è un bene giuridico indistinto. Il rischio è di dar luogo a provvedimenti arbitrari: un domani un prefetto potrebbe anche espellere chi partecipa ad una manifestazione non autorizzata.

Un centrosinistra che copia dalla destra, dunque. Quale può essere la ricetta della sinistra?
Maggiore prevenzione e controllo del territorio, in consonanza con la cittadinanza, per garantire il suo "senso" di sicurezza, e utilizzando le 20mila unità delle forze dell'ordine attualmente impiegate in ufficio. E poi, anzichè proporre nuove norme, si pensi a modificare la Bossi-Fini nel senso previsto dal programma dell'Unione, cioè garantendo un maggiore inserimento, insieme alle politiche di prevenzione e repressione con una certezza della pena non necessariamente detentiva. Invece si è scelto di procedere per proclami. Si ragiona su temi così delicati non sulla base di dati oggettivi, ma lanciando messaggi demagogici nel timore di essere scavalcati dalla destra. Ho appena letto una delle ultime affermazioni di Veltroni: "Essere buoni con i buoni e cattivi con i cattivi". Io direi: buoni con i buoni e severi con i cattivi nel rispetto del principio di uguaglianza per non essere forti con i deboli e deboli con i forti. Aggiungo che è emblematico il caso di Treviso. Dopo l'omicidio dei due coniugi, barbaramente uccisi nell'agosto scorso, il ministero degli Interni ha inviato 50 investigatori in zona grazie ai quali si è riusciti a individuare i colpevoli. Ma dopo cosa è successo? Anzichè valorizzare il successo ottenuto contro la criminalità, lo stesso giorno è iniziata la caccia ai lavavetri con tutte le giuste polemiche che sono seguite. E' iniziata a Firenze ed è stata purtroppo sostenuta da molti sindaci di centrosinistra.

L'ha sostenuta anche Cofferati che ora accusa il questore di Bologna per non aver impedito la street parade non autorizzata di sabato scorso e chiede poteri di polizia per i sindaci. Siamo alla deriva totale? Quando in fatto di sicurezza si pensa di cercare accordi con An, piuttosto che con i propri alleati a sinistra, come fa Cofferati, non si tratta più di deriva ma di un cambiamento genetico della cultura che dovrebbe essere di sinistra. Oggi i sindaci hanno già a disposizione molti strumenti di carattere amministrativo per garantire la vivibilità in città. Se gli si danno anche poteri di polizia, si scivola pian piano verso uno stato di polizia.

Cofferati sfiducia la polizia, Amato sfiducia i giudici. Stessa logica? Io dico che la divisione dei poteri è fondamentale in democrazia: ad ognuno, le proprie competenze e responsabilità. Un sindaco che non apprezzi il questore che riesce ad evitare tensioni e scontri, che metterebbero a rischio anche la sicurezza dei cittadini, segue una logica egocentrica e pensa di essere l'unico capace di risolvere i problemi. Questo è molto pericoloso. E' l'inizio di un abisso, spero non irreversibile.

Liberazione, 03/10/2007

 

Dove: