Addio a Alfredo Giuliani, sperimentatore del Gruppo 63. Un articolo di Edorardo Sanguineti

Si è spento ieri il poeta e curatore nel 1961 de "I Novissimi"

Addio ad Alfredo Giuliani, sperimentatore del Gruppo 63

Edoardo Sanguineti

Con Alfredo Giuliani scompare colui che ha legato il suo nome, prima di tutto, all'esperienza dei Novissimi , con i quali si inaugurò ufficialmente, nel 1961, l'avventura nella nuova avanguardia, in Italia. Alfredo era il più anziano di noi, e la responsabilità di quell'antologia davvero epocale se l'era guadagnata sul campo, con la sua attività di recensore delle novità poetiche sulle pagine del Verri di Anceschi.

La scelta dei cinque poeti fu piuttosto travagliata. Ma tutto nasceva, in quegli anni altrettanto travagliati, da una volontà precisa di contestazione e da quel desiderio di una scrittura realmente inedita e, per la calcolata ambiguità dell'insegna stessa, estrema e, infine, e per molti riguardi, chiaramente apocalittica. Bene o male, piaccia o non piaccia, siamo stati poi in effetti, nel profondo, gli ultimi: gli ultimi a sentire, per dirla con le parole stesse di Alfredo, che una scrittura alternativa importa l'impegno di un accrescimento di vitalità e la coscienza dello "schizomorfismo" in cui quella vitalità si articoli e si strutturi. E questo perché, parafrasando un motto celebre allora, e celebre oggi, «schizomorfo era ed è il mondo».

Ma con Alfredo non ci abbandona soltanto colui che ha gestito quell'esperienza, dalla quale si è generato l'ultimo Gruppo storicamente innovativo. Scompare, con un amico difficile come di amici che davvero importano, il poeta e il saggista, il professore e il traduttore, il collaboratore e il complice di pittori, di teatranti, di musicisti, di tutta quella cultura inquieta che ha reso leggendari e quasi favolosi quegli anni anche, e forse soprattutto, per chi li ha poi combattuti e respinti più duramente. Sei stato invidiato dai tuoi nemici, e invidiabile rimani e rimarrai, qualunque futuro si stia fabbricando per tutti gli uomini, in questo trionfo supremo del mercato delle coscienze, in questo catastrofico impero della violenza globalizzata.

Liberazione, 21/8/07