Sinistra, il garbato “no” di Rifondazione ad Elly Schlein

 ATTUALITA' E POLITICA 
SinistraElly Schlein e Maurizio Acerbo

Sinistra, il garbato “no” di Rifondazione ad Elly Schlein

  
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Non sono passate nemmeno 24 ore da quando Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e leader della lista Coraggiosa, ha avanzato la sua “operazione pirata“, quella di cogliere l’occasione della crisi del Partito Democratico per ridisegnare completamente il campo progressista nel nostro Paese. Eppure Schlein ha già incassato il no di una forza politica della sinistra radicale, Rifondazione Comunista.

Sinistra, il no “garbato” di Rifondazione a Schlein

«Elly è una cara amica – premette ai nostri microfoni Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – però ho la sensazione che più che operazione da pirati, sia la riproposizione di un modulo, cioè quello di portare energie fresche e giovani, del precariato e dei movimenti, sempre come acqua al mulino del neoliberismo all’italiana».
Acerbo dice di non sapere più cosa significhi campo progressista nel nostro Paese e si domanda se Stefano Bonaccini faccia o meno parte di questo campo.
Il segretario del Prc sottolinea che la linea politica del centrosinistra da almeno due decenni converge con quella del centrodestra sulle scelte strategiche, come le grandi opere, la precarizzazione del lavoro e la privatizzazione di tutto.

Acerbo coglie l’occasione per sottolineare anche un paradosso registratosi in questi giorni. «Quelli che hanno sostenuto Bonaccini alle elezioni regionali – sottolinea – ora hanno occupato il Pd per scongiurare che Bonaccini diventi segretario del partito». Il riferimento è alle sardine, ma il segretario di Rifondazione estende il ragionamento, sottolineando che da anni si chiede il sostegno al centrosinistra per scongiurare che la destra vada al governo, ma poi nei momenti cruciali – come quello attuale – non si fa problemi a governarci insieme.
Il progetto a cui Rifondazione è interessata, invece, è quello che possa portare alla nascita di una sinistra radicale in Italia come esiste in tutta Europa, rompendo dunque con l’idea di condizionare il Pd o portargli voti dall’esterno.

Le formazioni della sinistra radicale, nel nostro Paese, non hanno però dimostrato di saper incidere, al punto che restano fuori dal Parlamento e, per usare un’espressione utilizzata dalla stessa Schlein, ci sono più sigle che elettori.
A questo problema Acerbo risponde indicando due fattori. Il primo è proprio la condotta di quelle forze politiche alla sinistra del Pd che mantengono un rapporto con quel partito, mentre il secondo è dovuto al settarismo e alla frammentazione della sinistra radicale, che lo stesso segretario di Rifondazione non nasconde.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURIZIO ACERBO:

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