ALLARME DISOCCUPAZIONE

Il livelli di disoccupazione raggiunto nel biellese è drammatico, più di 21000 iscritti al collocamento, una serie preoccupante di suicidi e nessuno che gliene freghi qualcosa. Gli stessi disoccupati vivono alla giornata senza una seria risposta politica in termini di lotte, apatia totale, impotenza, chiusura in se stessi.

Ai segnali di allarme lanciati da alcune associazioni e partiti come il nostro, si aggiungono timide lotte proposte da sindacati sempre più collusi con il potere e in  questo caso con il governo delle larghe intese che di fatto addomesticano qualsiasi protesta.

Da questo quadro politico escono le solite  banali proposte per risolvere la crisi del biellese: il  tessile senza considerare che gli industriali  biellesi sono i principali colpevoli di questa crisi con le loro delocalizzazioni in cerca di popoli nuovi da sfruttare e le comunicazioni, perciò ben venga l’autostrada anche se distruggerà quello che di bello ha il biellese, cioè il territorio e poco altro.

Noi invece siamo per un tavolo che partendo dai comuni abbia la capacità di superare i campanilismi e metta in cantiere con quanti ci vogliono stare, associazioni e partiti, un riassetto generale del territorio.

Si dovrebbe partire dai piani regolatori che andrebbero presentati a livello di intera provincia perché non è più pensabile che ogni comune abbia un area industriale,una artigiana, ecc…, il ragionamento deve essere fatto a livello molto allargato, non sono necessarie autostrade ma una risistemazione delle strade esistenti con varianti e circonvallazioni dei paesi, recupero dei centri storici e delle costruzioni esistenti evitando ulteriore cementificazione.

Ragionare su un tessile di eccellenza e su una riorganizzazione industriale che preveda un a diversificazione delle attività puntando sulle nuove tecnologie e sul risparmio energetico, non sulla speculazione sull’energia come sta avvenendo oggi. Costruire un’autostrada ma telematica non proponendo di vendere quello che la provincia già ha di tecnologico.

Puntare sulla metropolitana di superficie per velocizzare i collegamenti tra Santhià- Biella- Novara, migliorare il servizio bus con biglietti orari e integrati con il treno.

Valorizzare la vera risorsa del biellese, cioè il suo territorio, curandolo, mettendo in ordine boschi e sentieri, strade panoramiche e borghi, una potenzialità a livello turistico a lungo o forse mai considerata.

Solo così si potrà uscire da questa drammatica crisi che investe la nostra terra.