Oggi come ieri

Sono senza parole. Oggi come ieri ci troviamo a dover dividere il suolo italiano con una banda di fascisti che ha nella violenza la la sua unica capacita' espressiva.

La cosa che mi e' piaciuta di piu', quando ho iniziato a frenquentare Torino - e' il senso di sicurezza che Torino mi dava.

Non sto parlando della sicurezza di non avere il portafoglio o il cellulare rubato. Quelli sono incidenti che mi sono capitati piu' volte a Torino.

Parlo della sicurezza di non dover avere attorno fascistelli che ti insultano, che cercano la rissa, che ti aggrediscono senza motivo (per noi - per loro evidentemente il motivo c'e').

Per questo ho amato l'Askatasuna e il centro sociale dei Murazzi. Perche' nessuno veniva a rompermi le scatole.

Ieri siamo stati testimoni ancora una volta della violenza fascista a Roma, a Villa Ada.

A dire il vero, forse non sono proprio del tutto senza parole.

Lascio le parole alla Banda Bassotti.

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Carabina 30/30
que los rebeldes portaban
y decian los maderistas
che con ellas no matavan.

Con mi 30/30 me voy a marchar
a engrosar las filas de la rebelion
si mi sangre pide mi sangre les doy
por los explotados de nuestra nación.

Gritaba Francisco Villa
¿donde te hallas Argumedo?
Nos veremos en Bachimba,
tu que nunca tienes miedo.

Con mi 30/30 me voy a marchar
a engrosar la fila de la rebelion
si mi sangre pide mi sangre les doy
por los explotados de nuestra nación.

Ya me voy para Chihuahua
ya se va tu negro santo
si me para alcuna bala
ve a llorarme en campo santo.

Con mi 30/30 me voy a marchar
a engrosar la fila de la rebelion
si mi sangre pide mi sangre les doy
por los explotados de nuestra nación.

Ya se van los mercenarios
van huyendo a Villabamba
la guerilla los curieron
de una banda y otra banda.

Con mi 30/30 me voy a marchar
a engrosar la fila de la rebelion
si mi sangre pide mi sangre les doy
por los explotados de nuestra nación.

Dove:

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Ritratto di AdrianoBiella

Ieri c’era volantinaggio: tema il risarcimento sociale, il pensiero se mettere o meno la mia nuova e bella maglietta rossa con la scritta “ ANTIFASCISTA siempre “ era da alcuni giorni che mi frullava in testa, avevo deciso per il no, dopo tutto sono grande e devo dare il buon esempio, “esternare le proprie idee cosi sfacciatamente durante un volantinaggio pubblico è cosa da ragazzini “mi dicevo, però dopo le notizie di “ Villa Ada e dei manifesti a Perugia “ non ho resistito, l’ho messa anche con la speranza che qualcuno mi chiedesse perchè osteggiavo in maniera cosi evidente. Se il fascismo in Italia si riduce sempre e soltanto in decine di topi di fogna che mascherati aggrediscono, insultano, picchiano gente e riempiono le città di manifesti con scritte offensive verso la comunità GLBTQ e quella degli emigrati………allora io ostento orgogliosamente il mio ANTIFASCISMO. Avremmo voluto prese di posizione dai vertici dei partiti di destra soprattutto da quella estrema, dopotutto i manifesti a Perugia sono firmati Forza Nuova, mica dalla Walt Disney. Invece niente, silenzio assoluto! Allora sono contento di non averla sfoggiata solo io la maglietta , ma anche Teo e Luca quella con la scritta COMUNISTA, Umbi con la maglia rossa “No ponte” Jack quella di Al Mukawama e Roby quella della Banda Bassotti, questo è il nostro modo di identificarci in ciò che siamo e ciò in cui crediamo, non insultando, picchiando, aggredendo e meno che mai mascherandoci il viso. A questo facciamo seguire i fatti, non siamo comunisti solo a parole, siamo inanzi tutto esseri umani e questo porterà alcuni di noi durante l’estate a percorrere quelle strade che rinnegano la violenza e l’ipocrisia andando in missione dove il mondo ha davvero bisogno. Luca andrà, volontario, due mesi in Kenia vicino a Nairobi in un orfanotrofio per bambini orfani e sieropositivi, io in Brasile nelle favelas di Quixadà, eseguendo quello di cui i topi di fogna di cui parlo sopra troppo spesso blaterano, ma che evidentemente non praticano. Vi dice niente” ama il prossimo tuo come te stesso”? Adriano Guala comunìsmo s. m., dottrina economico-sociale che, riconoscendo nella proprietà privata dei beni e dei mezzi di produzione la causa dei contrasti e delle ingiustizie che caratterizzano la società divisa in classi, perviene a teorizzare un tipo di società senza classi in cui i beni sono di proprietà collettiva organismo politico, a livello di partito o di organizzazione statale, che conforma la propria prassi a tali principi, combattendo per l'affermazione del proletariato e per l'avvento della società comunista.