Biella odia i giovani? Rivolta la città con la Sinistra!

 
 
A quanto si legge sui giornali locali in questi giorni, pare che questa città non riesca proprio a fare a meno di intolleranza e pregiudizio verso i giovani: l'ennesima polemica contro "schiamazzi e degrado" testimonia l'ottusità con cui Biella si relaziona con una parte fondamentale della propria popolazione. A differenza che in qualsiasi altra città italiana, il centro di Biella al calar del buio si fa pressochè deserto, e chi osi sfidare questa sorta di coprifuoco non scritto viene percepito come un pericolo al proprio quieto vivere; alle proteste di residenti infastiditi, immancabili per qualsiasi locale cittadino, si associano poi sempre più spesso controlli di polizia evidentemente sproporzionati e posti di blocco disseminati per le vie della città.
Dopo le giuste critiche, seppur tardive e parziali, del sindaco Barazzotto all' attenzione riservata dalle forze dell'ordine ai locali biellesi, giunge ora anche l'accusa dei sindacati, che definiscono eccessivamente rigida la Questura: è ormai palese che l'atteggiamento della polizia rispetto alla vita notturna dei giovani biellesi è improntato alla repressione e normalizzazione dei comportamenti, quasi a voler dire che i giovani la sera devono starsene chiusi in casa, per cui li si dissuade con le cattive dall'uscirne.
Riteniamo invece che tutt'altro debba essere l'approccio alla questione: è possibile e urgentemente necessario trovare un equilibrio tra le giuste esigenze di riposo e tranquillità dei residenti e le altrettanto importanti ed irrinunciabili esigenze dei giovani alla socialità e allo svago, anche nelle ore notturne.
Se vogliamo mantenere viva la nostra città, se vogliamo evitare che un'intera generazione sia costretta a recarsi fuori provincia ogni weekend per poter godere di un minimo di libertà e divertimento, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di rischi legati alla guida e all'uso di alcol, bisogna al più presto rovesciare il modo in cui le istituzioni cittadine hanno finora guardato alla vita giovanile: non è un problema, ma una risorsa per tutti, per un salutare svecchiamento delle abitudini e mentalità diffuse, per la proiezione verso una società più includente e tollerante.
Anche su questo a Biella la Sinistra c'è.

per la Segreteria prov. PRC-SE
Luca Giacone

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Commenti

Ritratto di Sorat

Ma che articolo è mai questo? Non ci si accorge delle fesserie che vengono spacciate come "battaglie" politiche? Cosa vuole l'autore? Una completa omologazione allo stile di vita indotto dal capitalismo e dal consumismo? Il "minimo di divertimento" citato non è affatto espressione di "libertà", semmai di schiavitù, giacché (lo si ribadisce proprio qui) i "giovani" sono "costretti" (parola chiave, per chi non lo sapesse, opposta a "liberi") a uscire dalla provincia per fruire di ciò che è stabilito, proprio da quelle forze che la sedicente "sinistra" dovrebbe contrastare, essere il solo "svago" possibile... La "costrizione" della "intera generazione", caro articolista, non è data tanto dalle forze dell'ordine e dalle attività da esse svolte (certamente fastidiose), quanto dall'autoasservimento allo stile di vita sotteso dall'attuale società, tale per cui certi soggetti (non l'intera generazione) non possono fare a meno di taluni standard, imposti da altri (e certo non per scopi umanitari). Hanno ragione i cittadini a lamentarsi degli schiamazzi. Alcuni certamente cercano la lite facile, vogliono provocare fastidio. Ma effettivamente, visto che molti debbono lavorare (cosa rara e preziosa di questi tempi), può non essere gradito un certo "divertimento" (libero eh...per carità) che prevede urla, disturbi notturni e inconcludenti ciondolamenti. Eh no, per un operaio che ha lavorato otto ore tutti i giorni, tutta la settimana, magari sotto la minaccia di un repentino licenziamento, la negazione della (sua) libertà di godersi una notte di riposo è qualcosa di grave. E se si lamentasse di tutto questo, di sicuro è dalla sua parte che ci si dovrebbe schierare. Sempre che la "sinistra" non si sia tenuta il nome, smarrendo appieno la sostanza. Signor articolista, lei vuole uno "svecchiamento della società", vale a dire il consolidamento e l'ingigantimento di uno stile di vita marcatamente capitalista, individualista e menefreghista. Cos'altro potrebbe essere, infatti, l'occupazione del tempo con bevute nei locali, rincoglionimento acustico tra accozzaglie di rumori, caccia alla "fica" di turno (altresì chiamata "donna", quando fa politicamente comodo), scontri di storditi con altre pietose caricature umane, e altre amenità simili? Se questo è "svecchiamento", beh allora è da preferire l'ammuffito vecchiume, che almeno al giovane e rampante stile sfrenatamente consumista guarda ancora con un po' di sospetto. Penna audace e velenosa, in questo articolo lei si scaglia contro le forze di polizia. Che fastidio dover rendere conto dei proprio comportamenti, non si può dar torto. Ma, d'altro canto, per chi ha rinunciato al rendiconto con la propria coscienza, il confronto deve avvenire su un piano esterno, nevvero? O si vuol forse dire al povero popolo che il (proletario lavoratore) poliziotto compie un inaudito sopruso nel controllare certi bambocci imbottiti di spirito (quello alcolico, ovviamente)? Forse sarebbe meglio conservare il livore per altri casi, quando magari le forze dell'ordine si prestano alle sordide truffe di certi politici e dei loro simpatici semafori truccati (tanto per citarne una). Certo, se però sono gli "sproporzionati" (a giudizio di chi, dell'articolista?) posti di blocco il più grave dei problemi per i cittadini... Chi scrive il suddetto importante elzeviro ritiene che diverso debba essere l'approccio alla questione. Ossia conciliare le esigenze dei cittadini e dei "giovani" che, come si sa, non condividono affatto gli stessi obiettivi. Solo a una delle due parti, infatti, interessa un posto di lavoro sicuro, la possibilità di sfamarsi, di avere un tetto sopra la testa, un'adeguata ed eccellente copertura sanitaria. Eh già, all'altra sta a cuore primariamente e centralmente "IL divertimento", che si esaurisce in sé stesso! Bene, ammettiamo questa povera sintesi... ebbene? Cosa si propone? Pare proprio un bel niente, se non una continua allusione alla "vita notturna", al "centro città che si riempie di vita" allegra (e consumista) nelle altre città italiane, ovviamente tutte tranne Biella. Evidentemente tali centri urbani debbono essere presi a modello. Non solo, sono un vero e proprio faro di "includenza e tolleranza", come si specifica alla fine. Come non pensare, infatti, alla tollerante Roma o alla includente Milano. Città che incarnano a pieno la filosofia di "sinistra", evidentemente. Profeta della parola, invece di pontificare sulle "irrinunciabili e importanti" esigenze dei giovani, che a quanto pare si confondono quelle personalissime ed egoiste, perché non porta all'attenzione altre e preminenti necessità, non solo dei giovani, ma della società intera? Richiami la sua mente dalle ferie e si concentri su ciò che manca davvero a questo mondo. Che per certo non si trova in drink dal nome esotico e dal costo notevole, né tantomeno nella pista di uno squallido locale zuppo di denaro, ipocrisia e stupidità (queste più che altro da parte degli abituali avventori). Legga qualcosa, s'informi e cerchi di produrre qualche considerazione più originale, che ad essere etichettati con gli stereotipi certi giovani potrebbero sentirsi davvero offesi. A meno che non siano altri e non le parti citate a vivere di pregiudizi e intolleranza. Per concludere, si cerchi di costruire e formare una nuova gioventù, non quella inconcludente e nociva che abbaglia ora le menti. Se ciò che si desidera è la società nuova, senza classi, senza difficoltà, produttiva, rigorosa e organizzata, questo è un passo imprescindibile. Si disse che dal letame nascono i fiori, ma dallo sterco di cui sono ammantati certi individui umani non si produce altro se non più numerosi e venefici liquami. Piuttosto che conservarlo e idolatrarlo in sbiadite apologie, è meglio ripulire con una buona dose di sapone. Magari Socialista (per chi pensa a Craxi o Nencini consiglio la lettura di un certo filosofo di Treviri) e non solo di "sinistra". Infatti, se la "sinistra a Biella c'è" per promuovere idee come quella di quest'articolo, beh, è meglio che faccia repentinamente le valigie, perché c'è bisogno di ben altro per combattere il viscido nemico capitalista. Avvertenze finali: -Se questo commento ha offeso i sentimenti di qualcuno, beh, non ci si preoccupi che davvero (non) s'aveva l'intenzione. -Se questo commento viene percepito come incomprensibile, consultare un neurologo, i due emisferi cerebrali potrebbero essere separati. (eventuali errori di battitura sono dovuti alla miopia dello scrivente... che si scusa anche per altre eventuali e involontarie mancanze). -Se questo commento risulta noioso, pedante e inconcludente, guardarsi allo specchio. -Lo scrivente fa professione di umiltà, ma non rinnega lo scritto. -Nulla di personale. Tanto per la cronaca, chi scrive è un giovane. Sì, di questa città perduta. Che riesce ancora a divertirsi. Senza ovviamente trascurare ciò che il divertimento lo fa comprendere, costruire e apprezzare appieno. Saluti Socialisti e tante care cose.
Ritratto di roberto ippolito

stiamo raccogliendo moltissime firme di persone distrutte dalle forze di destra in accordo con cgl cisl e will e altri apparati manifesteremo contro il comune di biella e gli attuali governanti ci sarà anche la televisione vari gironali grilli ecc